'Art Deco' di Lana Del Rey è una canzone che dipinge l'immagine di una figura affascinante ma isolata sulla scena della vita notturna. I testi descrivono qualcuno che è al centro dell'attenzione ('Club queen on the downtown scene'), ma c'è un senso di distacco e un desiderio per qualcosa di più. La frase ripetuta 'Una piccola festa non ha mai fatto male a nessuno' suggerisce una giustificazione per lo stile di vita del personaggio, ma la domanda 'perché?' quello che segue 'Vuoi di più' indica un'insoddisfazione di fondo per la scena superficiale della festa.
Il termine 'Art Déco', uno stile distintivo delle arti visive e dell'architettura degli anni '20 e '30, è usato metaforicamente per descrivere l'aspetto e il comportamento del personaggio. 'Splendente come canna di fucile, freddo e insicuro' evoca l'elegante estetica metallica del design Art Déco, alludendo anche a una certa freddezza e distanza nel carattere della persona. La giustapposizione di 'Baby, sei così ghetto' con 'Art Deco' suggerisce un contrasto tra l'eleganza percepita di alta classe e la grinta a livello stradale, evidenziando la complessità dell'identità dell'individuo.
Lana Del Rey è nota per il suo stile musicale cinematografico e nostalgico, che spesso esplora temi glamour, malinconici e americani. 'Art Deco' si adatta alla sua opera poiché esplora la solitudine che può accompagnare una vita vissuta sotto i riflettori. La produzione lussureggiante della canzone e la voce sognante di Del Rey creano un'atmosfera che è allo stesso tempo incantevole e inquietante, riflettendo la dualità dell'esistenza del personaggio sotto i riflettori e la sua ricerca interiore per qualcosa di più significativo dei brividi effimeri della scena della festa.