De Selby, Pt. 1

'De Selby, pt. 1' è una canzone inquietantemente introspettiva che approfondisce i temi dell'autoriflessione e della condizione umana. I testi dipingono un'immagine di solitudine e contemplazione, dove il mondo dorme e l'individuo è lasciato solo con i propri pensieri. L''oscurità dell'aria' e l''oscurità così profonda' suggeriscono una profonda esplorazione del proprio io interiore, un luogo dove persino Dio, all'inizio dei tempi, avrebbe potuto esitare a mettere piede. Questa oscurità potrebbe simboleggiare gli aspetti sconosciuti del sé o della mente inconscia.

La canzone continua a descrivere uno stato di essere 'invisibile' e la 'beatitudine di non conoscere te stesso', che potrebbe implicare un senso di liberazione dall'autocoscienza o dai fardelli dell'identità. Tuttavia, la mente resiste a questo vuoto, riempiendolo di pensieri o fantasie, forse come un modo per far fronte al vuoto. Il riferimento a Dio e la messa in discussione delle motivazioni divine aggiunge uno strato di indagine esistenziale, riflettendo sulla natura dell'esistenza e sulle ragioni dietro i misteri della vita.



Il ritornello, cantato in irlandese, aggiunge qualità mistica ed eterea alla canzone. I versi ripetuti 'Bhfuilis soranna sorcha' si traducono in 'Ci sono fienili luminosi', seguiti da 'Ach tagais 'nós na hoíche', che significa 'Ma tu vieni come la notte'. Questo contrasto tra luce e oscurità e la trasformazione 'claochlú' che avviene, enfatizza ulteriormente il tema del cambiamento e la natura ciclica del giorno e della notte, della luce e dell'oscurità e forse del sé in continua evoluzione. L'uso del linguaggio e della metafora da parte di Hozier crea un ricco arazzo di significato, invitando gli ascoltatori a riflettere sui propri mondi interiori e sull'esperienza umana universale di ricerca della comprensione nell'ombra della mente.