Fa male anche a me

La canzone di Faye Webster 'Hurts Me Too' approfondisce le emozioni crude e non filtrate che derivano dall'amore non corrisposto e dalle lotte personali. I testi dipingono un'immagine vivida delle battaglie interiori dell'artista, rivelando un profondo senso di vulnerabilità e onestà. La canzone inizia con una toccante riflessione su come sua madre sia stanca delle sue canzoni tristi, suggerendo un tema ricorrente del dolore nella sua musica. Questo pone le basi per la narrazione centrale della canzone: il dolore di amare qualcuno che non ricambia quei sentimenti. La frase 'Il giorno in cui ho detto che ti amavo, non l'hai detto in cambio' racchiude l'angoscia dell'amore non detto, sottolineando come il silenzio possa essere doloroso quanto le parole.

Testo della bonus track Vinicius de Moraes Serenata do Adeus

I testi di Webster toccano anche il tema più ampio dell'autenticità emotiva. Esprime il desiderio di smettere di alterare le sue parole per rendere le sue canzoni più attraenti, scegliendo invece di abbracciare la crudezza dei suoi sentimenti. Questa decisione di dare priorità alla verità emotiva rispetto alla bellezza estetica è una potente affermazione sull’importanza dell’espressione genuina nell’arte. Il ripetuto ritornello 'Non mi interessa se fa male, perché fa male anche a me' sottolinea questo impegno verso l'onestà, riconoscendo che il dolore che prova è parte integrante della sua esperienza.



La canzone esplora anche la complessità delle relazioni familiari, in particolare il peso emotivo di testimoniare la vulnerabilità di un genitore. La strofa su suo padre che piange davanti a lei aggiunge un ulteriore livello di profondità alla canzone, evidenziando la difficoltà di affrontare il dolore personale e allo stesso tempo confrontarsi con la sofferenza dei propri cari. Questa rappresentazione sfaccettata della lotta emotiva rende 'Hurts Me Too' un pezzo profondamente risonante e riconoscibile, che cattura l'essenza della vulnerabilità umana e il coraggio necessario per affrontarla a testa alta.