'Jungle' di Tash Sultana è una canzone che intreccia un ricco arazzo di profondità emotiva e complessità metaforica. I testi parlano dell'esperienza di navigare nel paesaggio denso e spesso caotico delle emozioni umane, in particolare nel contesto di una relazione. Le linee di apertura danno il tono con un movimento fluido, suggerendo un senso di agio e intimità tra due persone. Tuttavia, questo cambia rapidamente quando la canzone approfondisce il dolore e la vulnerabilità di un partner, simboleggiato dalle 'Lacrime dietro quegli occhi'. Il riferimento all'amore che è 'come l'oro' indica qualcosa di prezioso e di valore, tuttavia l'incapacità di 'cancellarli' suggerisce un'impotenza di fronte alla sofferenza dell'altro.
Il ritornello, 'Benvenuti nella giungla', funge da metafora della natura selvaggia e imprevedibile della vita e dell'amore. Invita l'ascoltatore a impegnarsi con le complessità dell'esistenza, il che implica che bisogna chiudere gli occhi o guardare oltre la superficie, per comprendere e apprezzare veramente la profondità dell'esperienza. Questo tema dell'introspezione e della ricerca di significato è rafforzato dall'immagine di essere gettati nel 'fine profondo' e di dover fare affidamento su se stessi ('la mia fede nelle mie mani') per sopravvivere e prosperare.
Lo stile musicale di Tash Sultana, caratterizzato dal looping e dalla sovrapposizione di vari strumenti per creare un suono ricco e strutturato, completa il contenuto lirico di 'Jungle'. Il ritmo ipnotico della canzone e la voce piena di sentimento di Sultana trascinano l'ascoltatore in uno stato contemplativo, rispecchiando il viaggio introspettivo descritto dai testi. Le ripetute domande sulla realtà ('sei reale, ti senti, sei lì') e la determinazione a 'elevarsi in mezzo a tutto' suggeriscono la determinazione a superare le avversità e a trovare la propria strada, anche di fronte al dubbio e all'incertezza.