'Lights Are On' di Tom Rosenthal è una canzone di una bellezza inquietante che approfondisce i temi della solitudine, dell'abbandono e della ricerca di significato. La frase di apertura, 'Dio mi ha sostenuto', dà immediatamente un tono di delusione e un senso di abbandono, forse alludendo a una crisi di fede o a un momento di dubbio esistenziale. La frase ricorrente 'Le luci sono accese ma non c'è nessuno in casa' evoca l'immagine di un luogo che dovrebbe essere pieno di vita e calore ma che invece è vuoto e privo di presenza, suggerendo una disconnessione tra apparenze esterne e realtà interna.
I testi sottolineano ripetutamente 'Non c'è amore come il nostro amore', che potrebbe essere interpretato come un caro ricordo di una relazione passata o un amore idealizzato a cui l'oratore si aggrappa nella sua solitudine. Questo ritornello funge da netto contrasto con il vuoto suggerito altrove nella canzone, evidenziando l’assenza di quella profonda connessione nel presente. L'approccio minimalista della canzone, con i suoi testi semplici ma evocativi, consente agli ascoltatori di proiettare le proprie esperienze di perdita e desiderio sulla musica, rendendola un pezzo profondamente personale e riflessivo.
La richiesta di 'Costruiscici una porta e riposa qui con me' può essere vista come una richiesta di compagnia e un ritorno a un tempo in cui l'amore era presente. È una chiamata a ricostruire ciò che è andato perduto e a trovare conforto insieme. La dolce melodia della canzone e la tenera voce di Rosenthal esaltano l'atmosfera introspettiva e malinconica, invitando l'ascoltatore a riflettere sulla complessità dell'amore e sul dolore della sua assenza. 'Lights Are On' è un'esplorazione poetica della condizione umana, toccando il bisogno universale di connessione e l'inquietante realtà della sua perdita.