'Pity Party' di Melanie Martinez è una toccante esplorazione della solitudine e della sensazione di essere trascurati o abbandonati. Il testo della canzone dipinge un'immagine vivida di una persona che ha messo il cuore nei preparativi per una festa, solo per scoprire che nessuno si presenta. La domanda ripetuta: 'I miei inviti sono scomparsi?' suggerisce un senso di smarrimento e una ricerca di risposte sul perché il protagonista è lasciato solo. L'investimento emotivo nell'evento è evidenziato dalla menzione 'cuore su ogni lettera corsiva', a indicare che gli inviti non erano solo una formalità ma un gesto personale.
Il ritornello, 'È la mia festa e piango se voglio', è un riferimento diretto al successo di Lesley Gore del 1963 'It's My Party', che affronta in modo simile il tema del piangere alla propria festa. Tuttavia, l'interpretazione di Martinez della frase aggiunge una svolta più oscura, poiché canta di piangere finché la festa non va in fiamme, simboleggiando un completo esaurimento emotivo e la distruzione di quello che avrebbe dovuto essere un evento celebrativo. La giustapposizione di 'ridere' e 'piangere' e l'ammissione 'Mi sento come se stessi morendo' trasmettono l'intenso tumulto emotivo che sta vivendo il protagonista.
La narrazione della canzone può essere interpretata come una metafora delle esperienze dell'artista nell'industria musicale o nella vita personale, dove gli sforzi per connettersi con gli altri a volte possono portare alla delusione e all'isolamento. Lo stile di Martinez, spesso caratterizzato da elementi oscuri, stravaganti e teatrali, è evidente nel modo in cui trasforma un evento infantile apparentemente innocente in un commento inquietante sul rifiuto sociale e sulla disperazione interiore.